Nasce a Portomaggiore in provincia di Ferrara nel 1919. Di famiglia borghese antifascista, suo padre, Adolfo Cavallari, proprietario terriero e farmacista, rifiuta la tessera del Partito Nazionale Fascista e per questo motivo è destituito dalla carica di Preside dell’Istituto Tecnico locale. Lo zio, Mario Cavallari, e uno dei più noti esponenti del Partito socialista di Ferrara, avvocato penalista e attivo antifascista, ricopre la carica di Presidente del Comitato di Liberazione Nazionale (CNL) Provinciale.
Nel 1938 Cavallari è allievo ufficiale di Cavalleria, poi sottotenente. Nel 1939 resta sotto le armi e consegue la laurea in Giurisprudenza durante la guerra.
Dopo l'8 settembre 1943 milita nella 8° Brigata Bologna e nella 35° Brigata Bruno Rizzieri di Ferrara. Dapprima azionista e ufficiale delle Brigate Giustizia e Libertà, nel 1944 s’iscrive al Partito Comunista Italiano e assume il comando della Piazza militare di Ferrara.
Invalido di guerra, decorato della Medaglia d'argento al valor militare è presidente del CNL di Portomaggiore; località di cui diviene vicesindaco dopo la Liberazione.
Viene eletto all'Assemblea Costituente nelle liste del Partito Comunista Italiano al XIII Collegio. Nel 1946 ricopre la carica di Sottosegretario al Tesoro (per i danni di guerra); sarà poi al Tesoro e Finanze (per i profitti di regime e di guerra) nel terzo Governo De Gasperi. È Deputato nella I e nella II legislatura.
Muore a Ferrara nel 2000.