Nasce a Rimini il 2 luglio 1898. Entra nel movimento anarchico in giovanissima età. Le fonti poliziesche lo segnalano come militante attivo nel gruppo locale già dal 1913. Nel febbraio di quell’anno si trasferisce con la famiglia a Milano, dove diventa funzionario dell’Unione Sindacale Italiana.
Soldato semplice nella Prima Guerra Mondiale, dopo la smobilitazione rientra in Romagna, dove si fa strada nel movimento cooperativo grazie alle sue doti di agitatore politico ed organizzatore. Dopo la Marcia su Roma emigra brevemente in Francia e durante la dittatura svolge lavori saltuari a Milano, Parma e Bologna, costantemente vigilato dalla polizia.
Nel 1942 e nel 1943 è promotore di agitazioni e scioperi tra i braccianti emiliani. In quel periodo aderisce al Partito Socialista Italiano (PSI) e partecipa alla sua riorganizzazione nel territorio bolognese. Prende parte alla Resistenza come Vicecommissario politico del Comando Unificato Militare Emilia-Romagna e Segretario del Comitato di Liberazione Nazionale regionale.
Nell’immediato dopoguerra è Direttore del Consorzio delle Cooperative Agricole in provincia di Bologna. Dal 1949 ricopre l’incarico di Segretario generale della Lega Nazionale delle Cooperative.
Eletto Deputato nell’Assemblea Costituente e poi nella prima legislatura repubblicana, tra i suoi interventi parlamentari si distinguono quelli a sostegno della cooperazione, della concessione di contributi statali alle casse rurali e ai progetti di formazione professionale per i disoccupati.
Dopo la scissione socialdemocratica, Grazia milita nella sinistra del PSI, poi nel 1963 entra nel Partito Socialista Italiano di Unità Proletaria e nel 1968 nel Partito Comunista Italiano.
Muore a Bologna nel 1972.