Nasce a Torino nel 1900. Di famiglia modesta, abbandona gli studi per iniziare, giovanissima, a lavorare. Ha undici anni quando partecipa al primo sciopero, manifestante al fianco delle colleghe sarte per rivendicare migliori condizioni salariali e di orario. Assunta dalla Fiat Brevetti nel 1917, nel 1920 è tra le fondatrici del Circolo giovanile socialista torinese.
Dopo la scissione di Livorno aderisce al Partito Comunista d’Italia impegnandosi nella Federazione giovanile e curando la pubblicazione di diverse riviste legate al partito. Nel 1936 è tra le fondatrici del mensile «Noi donne». Emigrata a Parigi per sfuggire al regime, nel 1926 sposa Luigi Longo che segue a Mosca e nella guerra civile spagnola dove, con il nome di battaglia Estrella, cura la pubblicazione «Il volontario della libertà», giornale degli italiani affiliati alle Brigate internazionali.
Durante la Seconda Guerra Mondiale milita nella resistenza francese; arrestata, subisce l’internamento in Germania e in Cecoslovacchia.
Rientrata in Italia, è eletta all’Assemblea Costituente. Nei lavori della Commissione di cui fa parte, si distingue per l’impegno nella tutela delle garanzie economico-sociali per l’assistenza delle famiglie.
Eletta Deputata tra le fila del Partito Comunista Italiano nel 1948, è la proponente di quella che sarà la Legge n. 860, per la “Tutela fisica ed economica delle lavoratrici madri”. È prima firmataria della proposta di legge per la “Applicazione della parità dei diritti e della parità delle retribuzioni per un pari lavoro”.
La sua carriera politica s’interrompe nel 1953 come conseguenza dell’allontanamento dal Partito. Decisione assunta dal Comitato Centrale in seguito alla denuncia nei confronti di Luigi Longo che ha ottenuto l’annullamento del matrimonio grazie a una firma contraffatta a San Marino.
Muore a Bologna nel 1980.