Nasce a Faenza nel 1891. Iscritto al Partito Repubblicano Italiano è nominato Segretario della Camera del Lavoro dei repubblicani di Forlì.
Arrestato per aver preso parte a una manifestazione contro l’intervento italiano in Libia, dopo il carcere è indicato Segretario della Consociazione Repubblicana delle Marche.
Accusato di avere organizzato i moti della settimana rossa, è nuovamente incarcerato. Scontata la pena parte volontario per la Prima Guerra Mondiale. Torna a Forlì in convalescenza nel 1916, poi, in seguito alla nomina di Direttore de «Il giornale del mattino», si trasferisce a Bologna.
È inviato de «Il secolo» nel 1920 in Russia, dove matura la sua adesione al socialismo. Iscritto al Partito Socialista Italiano, al XX Congresso si dichiara contrario alla linea fusionista con i comunisti.
Nominato Direttore dell’«Avanti!» tenta di riunire i movimenti socialisti allo scopo di combattere il fascismo.
Con le leggi fascistissime si trasferisce in Francia, dove rientra nel 1939 dopo aver preso parte alla Guerra di Spagna come volontario. Arrestato dai tedeschi, nel 1943 subisce un breve periodo di confino a Ponza. Liberato con il 25 luglio 1943, è attivo nella Resistenza romana.
Dopo la Liberazione è accanito sostenitore della Repubblica. Nominato Ministro per la Costituente, mantiene l’incarico per due anni. Segretario del Partito Socialista Italiano dal 1949 al 1963; nel 1951 riceve il Premio Lenin per la pace che restituisce con l’invasione dell’Ungheria, gesto tangibile del suo definitivo allontanamento dall’Unione Sovietica.
È uno dei promotori dell’esperienza politica del Centro-sinistra: Vicepresidente del Consiglio dei Ministri e Ministro degli Esteri tra 1963 e 1969.
Con il calo di consensi elettorali nel 1969 ritira tutte le sue cariche politiche e istituzionali.
Nominato Senatore a vita nel 1970, si distingue per la passione militante nell’azione politica anche negli ultimi anni.
Muore a Roma nel 1980.