Nasce nel 1898 a Rosano di Vetto d’Enza, nell’Appennino reggiano. Dopo la licenza elementare s’iscrive al seminario di Marola e consegue la maturità classica da privatista presso il liceo di Reggio Emilia.
Nell'estate del 1917 è chiamato alle armi. In seguito alla disfatta di Caporetto è catturato. Prigioniero di guerra in Polonia e in Germania, riesce a rientrare in Italia solo nel novembre 1918.
Nel 1923 si laurea in medicina all’Università di Modena. Trova un’occupazione all'ospedale di Reggio Emilia come assistente volontario, ma viene ben presto allontanato per via della sua nota ostilità al fascismo.
Nel settembre del 1943 partecipa, in rappresentanza della Democrazia Cristiana (DC), alla prima riunione del Comitato di Liberazione Nazionale provinciale di Reggio Emilia.
Il 3 aprile 1944 è arrestato per la denuncia dell'eccidio di Cervarolo, paese reggiano raso al suolo dai tedeschi. Dopo due mesi e mezzo di prigionia si unisce alle formazioni partigiane. Nominato vicecommissario generale del Comando unico delle formazioni di montagna, fondamentale è il suo ruolo di coordinamento fra brigate di appartenenze politiche diverse. Dimostra, inoltre, una spiccata sensibilità per le sorti della popolazione civile e del nemico inerme.
Nel 1946 è eletto all’Assemblea Costituente nelle file della DC. Riconfermato deputato alla Camera nel 1948, resta in carica fino al 1968.
Nel 1956 è eletto Sindaco del Comune di Vetto d’Enza. Schierato su posizioni conservatrici, è strenuamente anticomunista.
I suoi ultimi anni di vita sono segnati da profonde sofferenze, famigliari e personali.
Muore a Castelnovo ne' Monti nel 1972.