Nasce a Piacenza nel 1874. Socialista già durante gli studi di Giurisprudenza a Bologna, risulta sorvegliato dalla polizia fin dal 1896 per la sua attività anticolonialista.
Arrestato per i moti del 1898 a Piacenza, nel 1900 passa a dirigere la Federazione socialista a Ravenna. Dopo un periodo all’Ente Morale Umanitaria di Milano, nel 1908 affianca Argentina Altobelli alla guida di Federterra cui è principalmente legata la sua attività di organizzatore d’ispirazione riformista.
Redattore dell’«Avanti!», nel 1912 è eletto Deputato nel collegio di Castelsangiovanni, centro del piacentino che era allora al centro della mobilitazione contadina.
Al Congresso di Ancona (1914) si distingue per le posizioni antimassoniche. Neutralista in occasione della Prima Guerra Mondiale, nel 1919 e nel 1921 è eletto Deputato nel collegio di Parma, sempre proseguendo la sua opera in Federterra, a favore del bracciantato agricolo e in opposizione alla piccola proprietà.
Nel 1922 aderisce al Partito Socialista Unitario di Filippo Turati e per cui dirige «La Giustizia». Eletto Deputato nel 1924 è, in seguito, aggredito dai fascisti e diffidato.
A Milano apre un negozio di oggetti d'arte che diventa luogo protetto nel corso del regime e dà rifugio anche a Camillo Prampolini.
Durante la Seconda Guerra Mondiale ripara in Svizzera. Dopo la Liberazione è eletto all’Assemblea Costituente per il Partito Socialista Italiano. In seguito alla scissione di Palazzo Barberini (1947) aderisce al Partito Socialista dei Lavoratori Italiani.
Diventa Senatore di diritto nel 1948.
Muore a Bordighera nel 1954.