Nasce a Ferrara nel 1914. Si laurea in Giurisprudenza e in Lettere e Filosofia all’Università di Bologna. Insegnante di Filosofia, esercita la professione forense ed ha libera docenza in Istituzioni di Diritto Pubblico.
Tenente di artiglieria tra il 1940 e il 1943, è accusato di svolgere propaganda antifascista. Denunciato al Tribunale Speciale, fugge in Svizzera, dove entra in contatto con esponenti dell’emigrazione antifascista.
Rientrato a Ferrara dopo la Liberazione, è nominato Segretario della Federazione Socialista cittadina. Nel 1946 è eletto Consigliere Comunale, oltre che Deputato all'Assemblea Costituente, nella quale si distingue fra i principali protagonisti del dibattito.
Dopo la scissione di Palazzo Barberini aderisce al Partito Socialista dei Lavoratori Italiani fondato da Giuseppe Saragat, in disaccordo con il segretario socialista Pietro Nenni sulla linea di unità d’azione con il Partito Comunista Italiano.
Leader dell’ala sinistra del suo partito, risulta uno degli uomini politici emiliano-romagnoli più a lungo insediati nella vita istituzionale nazionale. Ricopre incarichi di governo sotto la guida dei Presidenti del Consiglio: Scelba, Segni, Fanfani, Moro, Rumor e Colombo.
Muore a Bologna nel 2009.