Nasce a Poggio Rusco, in provincia di Mantova, nel 1873. Laureato in Chimica e in Farmacia, si iscrive, giovanissimo, al Circolo radical-democratico locale e, nel 1893, è tra i promotori della confluenza della Federazione mantovana degli operai e dei contadini nel Partito dei Lavoratori Italiani. Arrestato nel 1884, è condannato a tre mesi di domicilio coatto in seguito all’emanazione delle leggi eccezionali crispine. Sindaco di Poggio Rusco dal 1901 al 1904, si trasferisce, poi, a Bologna.
Con il programma Pane e alfabeto è eletto sindaco nel 1914: guida nella prima giunta socialista nella storia cittadina. Fra i provvedimenti più innovativi si registra l’istituzione dell’Ente Autonomo dei Consumi che prevede la vendita a prezzo fisso di generi alimentari per contrastare la speculazione ed evitare la fame del tempo di guerra. Guadagnatosi l’appellativo di “Sindaco del pane”, il suo mandato si contraddistingue per azioni mirate al miglioramento delle condizioni della popolazione e delle istituzioni scolastiche.
Vittima delle violenze squadriste nel biennio 1920-21, lascia la città per trasferirsi a Roma, ma non perde i contatti con gli ambienti antifascisti bolognesi. Per questo motivo diviene oggetto d’attenzione da parte dell’OVRA e subisce la condanna a cinque anni di confino (1937) a Cava de’ Tirreni nel salernitano. L’anno dopo, a causa dell’età avanzata, gli è concesso di spostare la sede di confino a Porto Mantovano.
Rientrato a Bologna solo dopo la Liberazione, è eletto all’Assemblea Costituente e prende parte ai lavori per il gruppo parlamentare socialista. Sarà senatore (1948) con il gruppo Unità socialista.
Muore a Bologna nel 1954.