Nasce a San Secondo, in provincia di Parma, nel 1891. Frequenta la Scuola Normale di Pisa, allievo del latinista repubblicano Augusto Mancini. Iscritto giovanissimo al Partito Socialista Italiano (PSI), neutralista e antimilitarista, nel corso della Prima Guerra Mondiale si dimostra valoroso combattente e ottiene la Medaglia d’Argento al Valor Militare.
Insegnante al Liceo Romagnosi di Parma, la sua attività di educatore incide sulla formazione etico-politica dei suoi studenti. Negli anni della dittatura fascista si concentra nella professione e negli studi, e, tuttavia, resta sotto stretta osservazione da parte del Ministero dell’Interno.
Dopo anni di vita appartata, il 25 luglio 1943 esce allo scoperto: è tra i capi del Comitato d’Azione Antifascista di Parma, ma è arrestato e detenuto più volte.
Al termine del conflitto riceve la nomina a Provveditore agli Studi. Nel 1946 è eletto all’Assemblea Costituente nelle file socialiste. Si dedica con passione e competenza alla questione scolastica e, in particolare, alla difesa della scuola pubblica come espressione della nuova coscienza etica del Paese.
Nello stesso periodo è Condirettore del quotidiano «Gazzetta di Parma», già organo del Comitato di Liberazione Nazionale locale. È il periodo più intenso dal punto di vista dell’impegno politico.
Nelle elezioni amministrative del 1948 anno è eletto Consigliere comunale per il PSI. Deluso dalla rissosa politica romana – lui che non era mai stato uomo di partito, ma socialista per ideali di giustizia sociale – nel 1951 si ritira a vita privata.
Tornato a Parma si dedica allo studio e all’insegnamento universitario. È di questo periodo la sua monumentale Storia di Parma, pubblicata postuma.
Muore a Bologna nel 1954.