Nasce a Galliera, in provincia di Bologna, nel 1892.
Trasferitosi a Ferrara nel 1906, s’iscrive al Partito Socialista Italiano (PSI) ed entra nella redazione del periodico socialista locale «La Scintilla». Nel dicembre 1920 è arrestato con l’accusa d’aver partecipato agli scontri a Palazzo Estense tra fascisti e socialisti e condannato a dieci mesi di reclusione. Assolto, ritorna a Galliera, per poi trasferirsi a Torino.
Arrestato nel 1925, cambia ripetutamente dimora e, sempre controllato dalla polizia politica, si sposta nel corso degli anni Trenta fra Verona, Milano, Venezia e Roma. Attivo nella riorganizzazione del PSI romano, viene arrestato nel 1942 per “propaganda comunista”. Liberato nell’agosto 1943, prende parte attiva alla lotta di Resistenza contro l’occupazione nazista nella capitale. Nuovamente arrestato nel maggio 1944, è imprigionato nel tristemente famoso carcere di Via Tasso.
Dopo la Liberazione di Roma è tra i firmatari, nell’agosto 1944, del Patto d’unità d’azione tra partiti comunista e socialista.
Eletto alla Costituente, è deputato per il gruppo parlamentare socialista e membro della Terza commissione per l’esame dei disegni di legge.
Dopo la scissione di Palazzo Barberini s’iscrive al Partito Socialista dei Lavoratori Italiani.
Muore a Roma nel 1955.