Nasce a Sarsina, in provincia di Forlì, nel 1887. Avvocato penalista s’iscrive giovanissimo al Partito Repubblicano Italiano (PRI). Direttore de «Il Popolano», rivista cesenate vicina al partito, ricopre cariche istituzionali di rilievo nella politica locale. Avverso alla guerra di Libia, partecipa alle manifestazioni antibelliche e difende in sede giudiziaria Pietro Nenni, processato per uno sciopero indetto contro la partecipazione al conflitto. Interventista allo scoppio della Prima Guerra Mondiale, parte come volontario. Catturato nell’ottobre 1915, è internato in un campo di prigionia.
Eletto Deputato nel 1921 è tra i firmatari della dirigenza romagnola per un patto di pacificazione con i fascisti locali. In seguito alle violenze squadriste subite e, soprattutto all’affare Matteotti, prende posizione contro il regime. Dichiarato decaduto dalla carica di Deputato nel 1926, è prima condannato al confino, poi al carcere, in seguito alla sola ammonizione, con l’obbligo di esercitare l’avvocatura a Roma.
Con la caduta del regime riprende l’attività politica coordinando i rapporti fra PRI e Comitato di Liberazione Nazionale. Eletto all’Assemblea Costituente, è Deputato del gruppo parlamentare repubblicano. Ministro senza portafogli del Governo De Gasperi II, nel 1947 entra nella Direzione nazionale del PRI.
Eletto sindaco di Cesena nel 1948, abbandona l’incarico dopo pochi mesi per gli impegni parlamentari. Senatore di diritto nella I Legislatura, è eletto Deputato per il gruppo parlamentare misto alle politiche del 1953 e del 1958, poi nuovamente Senatore nel 1962.
Dal 1962 al 1963 guida il Ministero della Marina mercantile nel Governo Fanfani IV.
Muore a Roma nel 1963.