Nasce a Reggio Emilia nel 1877. Nel 1903 si laurea in Giurisprudenza all’Università di Bologna. L’anno successivo si trasferisce a Roma, dove ottiene un impiego presso il Ministero dei Lavori Pubblici. Inizia così la sua carriera nell’Amministrazione dello Stato, che lo porterà nel 1912 alla nomina di Direttore Generale dei Servizi Speciali per il Mezzogiorno. Parallelamente si profila la sua attività politica: nel 1904 aderisce al Partito Radicale Italiano; nel 1907 è Consigliere comunale a Roma e provinciale a Reggio Emilia; nel 1913 è eletto Deputato; l’anno successivo è nominato consigliere di Stato.
Nel 1915 parte volontario per la Prima Guerra Mondiale e, alla fine del conflitto, riceve la Medaglia d’argento al valor militare.
Nel 1919 è rieletto alla Camera; sarà poi Sottosegretario all’Industria-Commercio e Artigianato nel Governo Orlando, Ministro delle Colonie nel Governo Nitti e Vicepresidente della Commissione Finanze nel dicastero Giolitti.
Firmando il manifesto liberale di Giovanni Amendola dichiara con forza la propria opposizione al Fascismo: nel 1927 rifiuta la proposta di un incarico ministeriale da parte di Mussolini, inoltre non giura fedeltà al regime e perciò subisce l’estromissione dagli incarichi pubblici.
Nel 1942 fonda in clandestinità il partito della Democrazia del Lavoro. Dopo la caduta del Fascismo, è tra i fondatori del Comitato di Liberazione Nazionale. Nel 1946 è eletto Deputato all’Assemblea Costituente e assume la carica di Presidente della Commissione dei 75.
Nel 1948 è nominato Senatore di diritto. Nel 1953 si trova a presiedere il Senato durante le discussioni che portano all’approvazione della legge elettorale passata alla storia come “legge truffa”. Sceglie di non candidarsi alle elezioni che seguono tali fatti.
Nel 1963 il Presidente della Repubblica Antonio Segni lo nomina Senatore a vita.
Muore a Roma nel 1970.