Nasce ad Albareto, sull'Appennino parmense, nel 1905. Studentessa brillante, frequenta il Liceo Classico a La Spezia e si laurea in Lettere Classiche all'Università di Genova. Durante gli anni universitari si avvicina al movimento cattolico genovese e milita nella Federazione Universitaria Cattolica Italiana.
Dopo un anno di supplenza a Pontremoli, vince il concorso per l'insegnamento presso il ginnasio di Trieste. Matura in questi anni la scelta antifascista.
Con lo scoppio della Seconda Guerra Mondiale rientra a La Spezia e frequenta un corso da infermiera volontaria presso l'ospedale cittadino. In seguito presta servizio come crocerossina a Brindisi, dove è impegnata in prima linea nell'assistenza ai feriti sul fronte greco. Dopo l'Armistizio è sfollata in montagna, ad Albareto, e partecipa alla Resistenza, prestandosi – grazie al lasciapassare della Croce Rossa – a scambi di prigionieri, liberazioni di ostaggi e traslazioni di salme. La sua casa di Porciorasco, a pochi chilometri da Varese Ligure, diviene la sede del Comando della IV Zona dei Volontari della Libertà.
Dopo la Liberazione si schiera a favore della Repubblica e nel 1946 è una delle ventuno donne elette all'Assemblea Costituente. Chiamata a far parte della Commissione dei 75, partecipa, con Nilde Iotti, ai lavori della Prima Sottocommissione. Siede alla Camera dal 1948, è in diverse commissioni parlamentari e, nella seconda metà degli anni Cinquanta, ricopre importanti incarichi di governo.
Nel 1951 viene eletta sindaco di Albareto. Dal 1963 al 1973 è Presidente dell'Opera Nazionale per la Maternità e l'Infazia.
Nei primi anni Settanta si ritira dalla politica attiva.
Muore ad Albareto nel 1996.