Nasce a Modena nel 1894. Di professione avvocato, nel 1913 fonda il settimanale cattolico «Il Frignano», con l’intenzione di arginare gli effetti della propaganda socialista nelle zone dell'Appennino modenese.
Nel 1919 aderisce al Partito Popolare Italiano di don Luigi Sturzo e l’anno successivo ne diviene segretario provinciale. Sotto la sua guida il partito conosce una diffusione capillare, messa in crisi dall’avvento del fascismo (nel 1923 lascia, infatti, l’incarico provinciale per assumere la presidenza della sezione cittadina).
Perso il controllo de «Il Frignano», nel 1924 fonda con Francesco Luigi Ferrari il settimanale autonomo «La Voce Popolare», ridotto definitivamente al silenzio con le Leggi fascistissime (1925-1926).
Punto di riferimento degli ex popolari, dopo la firma dell’armistizio coordina il gruppo di lavoro raccolto intorno a Ermanno Gorrieri per la stesura del programma della Democrazia Cristiana (DC) modenese. Guida del Comitato di Liberazione Nazionale in città, dopo la Liberazione ne diviene ufficialmente presidente.
Sua anche la carica di Presidente del Comitato provinciale della DC. Dopo aver fatto parte del Consiglio comunale nel capoluogo, è eletto all'Assemblea Costituente nel collegio di Parma.
Deputato nel 1948, dal 1949 è segretario della Commissione Difesa e dal 1951 presidente della Giunta per le autorizzazioni a procedere.
La sua attività parlamentare si interrompe nel 1953.
Muore a Modena nel 1956.