Aldo Spallicci nasce a Santa Maria Nuova di Bertinoro in provincia di Forlì nel 1886. Figlio di un medico condotto si laurea in Medicina e Chirurgia all’Università di Bologna nel 1912. Affianca alla professione medica quella di poeta dialettale e pubblicista, collaborando e dirigendo periodici locali d’ispirazione democratica e repubblicana.
Nel 1912 s’iscrive al Partito Repubblicano Italiano (PRI) e, fedele alla tradizione risorgimentale, partecipa alle campagne garibaldine in Grecia e in Epiro. Nel 1915 si arruola volontario e partecipa alla Prima Guerra Mondiale.
Nel 1919, congedato con il grado di capitano e tre croci di guerra, rientra a Forlì e riprende la sua professione di medico e di divulgatore della cultura romagnola.
Nel 1920 fonda la rivista «La Piê: rassegna d’illustrazione romagnola», dedicata agli studi locali e al recupero e alla valorizzazione del dialetto e delle tradizioni popolari romagnole.
Presidente della Sezione forlivese dell’Associazione Nazionale Combattenti, fin dagli albori del fascismo subisce controlli e persecuzioni e nel 1927 è costretto a trasferirsi con la famiglia a Milano. Dopo la soppressione de «La Piê» nel 1933, è condannato al confino in Irpinia. Sfollato a Milano Marittima, nel 1943 è arrestato dall’OVRA e incarcerato a San Vittore.
Dopo la Liberazione, pubblica studi di storia della medicina, biografie di antifascisti e una vasta raccolta di poesie in volgare romagnolo. Rifonda, inoltre, «La Piê» e s’impegna in iniziative culturali e associative nel forlivese.
Il 2 giugno 1946 è eletto deputato alla Costituente per il PRI. Rieletto senatore nella Prima e Seconda Legislatura ricopre il ruolo di Commissario aggiunto alla Sanità e Sottosegretario al Turismo.
Nel 1964, quasi ottantenne, aderisce all’Unione Democratica per la Nuova Repubblica fondata da Randolfo Pacciardi.
Muore nel 1973 a Premilcuore.