Nasce a Torino nel 1985 da una famiglia ebrea benestante, di tradizione socialista. Sin da giovane matura una particolare sensibilità per i temi riguardanti i diritti dei lavoratori e l’emancipazione femminile: prende parte agli scioperi delle sarte torinesi nel biennio 1909-10, nel 1914 è eletta Segretaria del Circolo femminile «La difesa», nel 1917 partecipa alle rivolte per il pane e nel 1919 alle occupazioni delle fabbriche.
Nel 1915 si iscrive al Partito Socialista Italiano e nel 1921 prende parte al Congresso di Livorno dov’è fra i fondatori del Partito Comunista d’Italia. Nello stesso anno è a Mosca a rappresentare le comuniste italiane alla II Conferenza Femminile Internazionale e al III Congresso del Comintern.
Nel 1924 sposa Palmiro Togliatti. Durante il ventennio fascista vive a Mosca col marito, dove frequenta alla metà degli anni Trenta la Scuola leninista. In seguito sarà in Francia e poi in Spagna, durante la Guerra Civile. Rientrata in Unione Sovietica dopo la vittoria franchista, collabora alle trasmissioni di Radio Mosca e Radio Milano Libertà.
Di ritorno in Italia nel 1944, è tra le fondatrici dell’Unione Donne Italiane e, all’indomani della Liberazione, si batte in favore dei diritti delle donne, chiedendo per loro spazio nell’Assemblea Costituente e nelle amministrazioni comunali, una giusta retribuzione e l’apertura alle vie del lavoro e del sapere.
Eletta all’Assemblea Costituente nel collegio di Bologna, è Deputata per il gruppo comunista e Senatrice nella I legislatura.
Con Teresa Mattei propone la mimosa come fiore-simbolo per la Festa dell’otto marzo. Il suo impegno in difesa delle lavoratrici prosegue, nonostante il divorzio da Togliatti sia alle origini di un’emarginazione all’interno del partito che la convince ad allontanarsi definitivamente dalla vita politica attiva.
Muore a Roma nel 1979.